
Cari Amici RossoNeri di Mario,
scusate il ritardo ma questa è stata una settimana molto particolare. Ma gli impegni presi vanno mantenuti sempre e comunque.
Veniamo a noi. Il Lecco si lecca le ferite! Si presenta a Foggia con 11 esponenti dei centri sociali felicemente addobbati con capelli rasta, tatuaggi e piercing, ma che torneranno a casa ascoltando Bob Marley e con 2 pive nel sacco. Sono ben accompagnati da 2 tipi avanti a me che guarderanno la partita sempre seduti ed avvolti da una nuvola di fumo di olezzo sospetto.
Curiosità in casa Foggia: Mr. Campilongo cambia di nuovo panchina, forse anche per scaramanzia. Anche a Foggia fa la sua prima apparizione la macchinina per soccorrere un giocatore a terra. E’ molto curioso il suo autista. Ha un viso conosciuto che mi torna in mente dal passato glorioso di questa squadra. Mi sembra Marco Penn.. Noooo.. Mi sarò sbagliato, anche se oggi non l’ho visto in giro. Chissà…
Mario come al solito è in ritardo e arriva quando le squadre sono già a centrocampo. Poi si fa perdonare subito offrendomi un borghetti, e mi chiede chi sono quelli vestiti di rossonero. Li capisco che oggi saprò con chi scambiare qualche battuta tecnica.
Si parte. Il Foggia è privo di Cardinale squalificato, al suo posto Tisci. E la differenza si vede. Lo Zac saluta affettuosamente il ritorno di Umberto Del Core, ultimo vero bomber che il Foggia abbia mai avuto. Addirittura ai tempi della C2!! Partiamo imballati, svogliati, quasi distratti dai magnifici tatuaggi del num. 8 lecchese. Finchè non arriva la frittata. Savoldi del Lecco entra in area ed inciampa sulla faccia di nasone Rinaldi scivolato a terra. E l’arbitro decreta il rigore. Gol.. Cazzarola…
Rinaldi resta a terra, e parte la macchinina salva giocatore. Commovente lo scatto di Rabbaglietti che a 50 anni suonati vuole dire ancora la sua: raggiunge il mezzo, lo supera, e si catapulta in frenata sul giocatore a terra. E li, lo distrugge definitivamente. Un ragazzo dice che dovrebbero sparargli come si fa con i cavalli. Ma Rinaldi lo ascolta e mentre rischia di trasformarsi in Soldatino(Mandrake insegna), si rialza per la paura.
Il Foggia ci prova fino alla fine, ma senza successo, mentre il portiere lecchese(o lecchino) si trasforma in Benji Price e le para in ogniddove. Quando il primo tempo sta ormai per finire sugli spalti si comincia a decidere quanti borghetti comprare. Noi siamo in 2 però chissà perché ogni volta ordiniamo come se avessimo ospiti. Almeno 4 alla volta!!!
Le squadre tornano in campo.
Si riprende a giocare, un inguaribile ottimista vicino a me dice che se non abbiamo segnato nel primo tempo è perché avevamo il sole in faccia, nel secondo tempo sarà tutto più facile.
La cura Campilongo ha fatto effetto, questo Foggia cambia volto. Finchè non arriva la sopresa tanto attesa dal pubblico foggiano. Standing Ovation per Umbertino del Core(alt. 1.65) e esordio in rossonero di Federico Plasmati. Un Marcantonio di 1 metro e 98, che comincia a fare di tutto. Gioca solo di testa, ma senza dover staccare i piedi da terra sovrasta la difesa avversaria. Corre sulla fascia con la palla attaccata al naso, a mo di foca. E lo stadio si scalda. Il pubblico rossonero capisce che tocca spingere la squadra. Lo stadio diventa una bolgia, i giocatori del Lecco si intimoriscono per cotanto calore. Tisci entra in area, crossa e la palla finisce sul braccio di un difensore avversario. Rigore per il Foggia e goooollll!!!!!!!!
Lo stadio esplode e si canta il “Mi diverto solo se…" tutti insieme appassionatamente. Chissà perchè, quando c'era Cuoghi, non la cantava nessuno..Mario ha l'intuizione dell'anno:"Secondo me ci squalificano perchè Plasmati è composto dall'ex diesse Caruso che porta in spalla Coccimiglio". La gradinata apprezza. E noi festeggiamo con un altro borghetti.
Il Lecco ha le gambe a pezzi e i suoi tifosi, capiscono che la tragedia sta per arrivare.
Il nostro num. 9 Biancone si danna l’anima li davanti. Ha lo stesso codino di Camoranesi, magari se vinciamo il campionato possiamo provare a convincerlo a farsi tagliare i capelli come fece l´italo-argentino a Berlino. Il Foggia continua il suo pressing, e seppur in 10 dopo l’espulsione di Mora, non manca l’appuntamento con il raddoppio. Ci pensa Giovannino Ignoffo che incorna su un perfetto calcio d’angolo di Esposito. Un po’ come ha segnato l’anno scorso con il Taranto alla penultima di campionato. Chi c’era se lo ricorda…
Si sente in sottofondo un tifoso rossonero che fa notare con ironia la provenienza non marittima dei supporter lecchesi: "Oh, ndò l´avit lass´t a Heidi? Dov´è Heidi? Ooh muntan´r?". (Tratto dal prontuario del tifoso allo stadio: "Se sei di un paese a più di 10 metri sul livello del mare sei additato come montanaro. Se invece il tuo paese dista meno di 10 kilometri dal mare, allora non c´è scampo, sei un pesciaiolo").
Finisce cosi, con la vittoria del cuore, della squadra, ma soprattutto del pubblico rossonero che saluta i giocatori con un fragoroso applauso. Poi dopo qualche secondo capisco che in realtà gli applausi erano per un gran tocco di gnocca seduto un po’ a destra rispetto a noi. E in tutta sincerità, se li meritava tutti.
Saluti e arrivederci alla prossima…